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Herminie Templeton Kavanagh

Darby O'Gill e il Piccolo Popolo

Darby O'Gill e il Piccolo Popolo

Per Lettori senza età

Brossura

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Le fiabe del folclore irlandese sono da sempre un tesoro di tradizione e saggezza popolare, le cui origini risalgono a quell’antica e misteriosa civiltà che fu la popolazione celtica. Ma le storie che vi apprestate a leggere non sono le classiche storie di perfidi folletti e fate dispettose che il lettore conosce bene, perché, come vedrete, i personaggi e le tematiche tipiche delle leggende irlandesi acquisiranno qui una profondità e un valore nuovo e pregno di significato.

Dopo aver trascorso sei mesi in “cattività” nel cuore di Sleive-na-mon, la montagna del Piccolo Popolo, Darby O’Gill si ritroverà a vivere una serie di rocambolesche e paurose avventure che metteranno a dura prova non solo il suo coraggio, ma anche tutto ciò che credeva di sapere sul popolo fatato e sulla terribile schiera spettrale che dimora nella tetra montagna Croaghmah. Pertanto, chi meglio di Darby, un uomo che ha vissuto con il Piccolo Popolo e che può vantare un’amicizia con niente di meno che Brian Connors, il Re di tutto il popolo fatato, è in grado di parlarci o di svelare i misteri che avvolgono questi esseri soprannaturali? Da dove proviene il Piccolo Popolo? Come funzionano i loro poteri? Sono degli esseri malvagi e dispettosi come alcuni sostengono, o le loro azioni nascondono dei fini apparentemente incomprensibili al genere umano? Darby, insieme a machiavellici re, spettri, cocchieri senza testa, preti increduli, angeli intransigenti, stagnini sordi, mulini infestati e capre dispettose, risponderà ad ogni vostra domanda, e vi accompagnerà in un susseguirsi di avventure insolite persino per gli standard del folclore irlandese. Nulla è impossibile quando si è in compagnia del Piccolo Popolo, al loro arrivo l’ombra scompare e al suono delle loro cornamuse tutti iniziano a tremare, e, se non ci credete, queste sorprendenti e sagge creature vi faranno cambiare idea. 

«Un uomo non è mai così coraggioso come quando è seduto accanto al proprio accogliente focolare, con una ciotola di stufato bollente poggiata sul petto, una coppa fumante di aromatico punch in mano e una pipa ben rabboccata tra i denti. In quei momenti ripensa alle valorose gesta degli antichi eroi e decide che non erano poi così valorose, dopotutto. Quegli eroi hanno solo avuto modo di mostrare il loro valore, tutto qui, e quella è l’unica differenza tra lui e loro. Ma quando quell’uomo viene improvvisamente trascinato via da quell’ambiente rassicurante ― come successe a Darby ―, e gettato nell'oscurità dove pericoli ignoti e invisibili lo attendono in agguato, molto di quel coraggio svanisce.»

L'Autrice

Herminie Templeton Kavanagh (1861-1933), nata Minnie Allen McGibney, è stata una scrittrice anglo-irlandese naturalizzata americana. Seconda di sette figli, Minnie nacque ad Aldershot, in Inghilterra, da padre irlandese e madre inglese. Nel 1872 la famiglia si trasferì in Quebec (Canada) e poi a New York (Stati Uniti), dove Minnie sposò l'artista di vaudeville John Templeton. Dopo la loro separazione, Minnie si trasferì a Chicago e cominciò a lavorare come stenografa. Nel 1900 adottò il nome Herminie e nel 1901 iniziò a pubblicare i suoi primi racconti nel McClure’s Magazine, un giornale molto popolare all’epoca. Nel 1903 quei racconti divennero Darby O’Gill e il Piccolo Popolo (Darby O’Gill and the Good People), il suo primo libro di racconti. Divenne Herminie Templeton Kavanagh dopo il secondo matrimonio con il giudice Marcus Kavanagh (1859–1937), nato negli Stati Uniti da immigrati irlandesi. Il suo secondo libro, Ashes of Old Wishes and Other Darby O'Gill Tales, fu pubblicato nel 1926 ed è infatti dedicato al secondo marito. Nel 1959, Walt Disney, affascinato dai racconti di Kavanagh, realizzò un film liberamente tratto dal suo libro, Darby O'Gill e il Re dei Folletti, un capolavoro di maestria cinematografica, per l’epoca, e un omaggio a una scrittrice che rappresenta un unicum nel panorama dei racconti di folclore. Pur essendo meno conosciuta rispetto ad autori come Yeats, Lady Gregory o Stephens, il suo contributo alla tradizione irlandese è innegabile, non solo per aver reso viva e attuale una materia antica, ma anche per l’attenzione che ha riservato alle lingue irlandesi, infatti, in lingua originale, i suoi due libri di racconti sono interamente narrati in hiberno-inglese (anglo-irlandese) con l’aggiunta di alcuni termini gaelici.

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